Segue Cose che voi umani

2022 – I sopravvissuti all’infodemia
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Segue Cose che voi umani
«Quando fai all’amore, spendi energia; e dopo ti senti felice e non te ne frega più di niente. Loro non possono tollerare che ci si senta in questo modo. Loro vogliono che si bruci l’energia continuamente, senza interruzione. Tutto questo marciare su e giù, questo sventolio di bandiere, queste grida di giubilo non sono altro che sesso che se ne va a male, che diventa acido. Se sei felice e soddisfatto dentro di te, che te ne frega del Gran Fratello e del Piano Triennale, e dei Due Minuti di Odio, e di tutto il resto di quelle loro porcate?»
Continua a leggere “Una settimana nel 1984 (4) # Sesso e potere”
«I bambini erano inaffidabili – gli psicofarmaci che prendevano ne erano la prova. Inoltre Robby aveva appena cambiato antidepressivi. Gli avevano prescritto il Luvox per gli attacchi d’ansia che lo tormentavano da quando aveva sei anni e che dal mio arrivo si erano fatti più intensi – chi poteva davvero dire quali fossero gli effetti collaterali? Il suo medico ci aveva assicurato che non ce n’erano, salvo qualche leggero problema gastrointestinale, ma i dottori dicevano sempre così, e comunque senza quella medicina Robby non riusciva a star fermo. Senza le pasticche non sarebbe riuscito a superare il planetarium. Senza il Ritalin non si sarebbe mai spinto fino al centro commerciale per cercare un costume, come aveva fatto all’inizio della settimana. Per poco non scivolai su uno skateboard, entrando nella sua stanza, ma il volume della Tv era così alto che Robby, seduto sul letto, non se ne accorse.»
(Bret Easton Ellis, Lunar Park) Continua a leggere “Il bambino nell’acquario, Lunar Park e Jay McInerney”
Una sera mi trovavo dentro la Trattoria da Vito, a Bologna, in piedi nell’atrio antistante la sala grande, vicino alle foto e al pianoforte. Vidi Guccini passare e avviarsi verso l’uscita, lo chiamai: “Francesco”. Lui si girò e mi disse “oohh”. Ero giovane, ma la mia gioventù era quella degli anni Novanta, non degli anni Settanta.
Gli chiesi a bruciapelo: “Ma Keaton, chi l’ha scritta?”
“L’ha scritta Lolli”, mi rispose, con l’accento dell’Appennino Modenese. Mi guardò con la faccia che diceva cinno, brisa strazzer i maron, e se ne andò.
Mi vergognai naturalmente. Di diecimila canzoni scritte da lui e amate da me, gli andai a chiedere proprio quella che non ha scritto lui. Il fatto è che la mia canzone preferita di Guccini è proprio Keaton. Naturalmente è anche la mia preferita di Lolli. La querelle sulle differenze tra le due versioni, sui reali patrocini, su se e quanto scritto dall’uno e dall’altro, sul significato di quel “Lolli-Guccini-Lolli” come credit all’interno dell’album Signora Bovary, poco mi importano, e poco mi importavano anche allora, in quella seconda metà degli anni Novanta in cui facevo lo studente borderline a Bologna. Mi interessava il mondo che descriveva quella canzone. Mi interessavano la musica, il cinema, la politica, l’esistenza, la fine del cinema muto, come i Weather Report erano forti, le tastiere in cui tutti mettono le mani, quelle ingiallite dal tempo, un po’ scordate dall’ignoranza e dalla passione degli umani.
Il mondo in cui era importante che la gente non fosse una somma di persone sole. Continua a leggere “Sembrava facile toccarlo con un dito”
Piccapane online!
Breve storia di questi due anni di vita
“Che voglia di lasciare tutto e andare a fare quella vita” è stata una delle frasi ricorrenti che ci siamo sentiti dire dagli spettatori dopo la proiezione di Piccapane.
Abbiamo avuto così la sensazione di aver colto nel segno quando esattamente due anni fa, fine novembre 2009, durante un ritrovo tra amici sulle colline marchigiane, ci venne in mente l’idea di questo piccolo documentario dal lungo titolo: Piccapane. Un esperimento di socialità, di sostenibilità ambientale, di stile di vita radicalmente diverso dalla società dei consumi.
Abbiamo raccontato una storia agricola ed ecologista, che è anche la storia di un salto in avanti verso un mondo post-capitalista: forse proprio per questo raccontare una storia come questa, nell’epoca della crisi infinita, diventa una finestra sui mondi possibili, uno spiraglio di luce decrescente all’interno di un’economia incapace di uscire dalla sua patologica bulimia consumista.
Piccapane ha girato locali, librerie, spazi sociali, festival in tutta Italia. Tra queste la partecipazione più importante probabilmente è stata quella al Biografilm Festival di Bologna del giugno 2010. Importante anche perché è stato il riconoscimento della rilevanza della narrazione biografica alla base del nostro racconto filmato: la scelta non facile di modificare uno stile di vita, la decisione radicale di cambiare la rotta della produzione e del consumo, prima individualmente e poi collettivamente.
Come la storia che narra, anche la vita del documentario non è stata facile. Abbiamo optato fin dall’inizio per la piccola produzione indipendente, contando sulle professionalità che avevamo a disposizione, noi due autori e tutti gli amici che ci hanno dato una mano. Nonostante il continuo interesse manifestato, Piccapane non ha trovato una vera e propria distribuzione ed ha circolato solo grazie agli sforzi gratuiti di chi l’ha prodotto e alla disponibilità di chi l’ha ospitato, condividendone l’idea di fondo.
Ma le peripezie di questi due anni non sono state inutili, ci hanno fatto capire tante cose nel bene e nel male, ci hanno fatto discutere su problematiche economiche ed esistenziali, ci hanno impegnato e ci hanno divertito.
È arrivata l’ora quindi di dare Piccapane in pasto al web!
Chi vuole vederlo o rivederlo lo trova da oggi sul canale youtube di Ateneriena:www.youtube.com/ateneriena
Chi vuole averne una copia originale e impacchetta può ancora richiederla all’indirizzo:ateneriena@gmail.com
Gianni Donvito
Gianluca Ricciato
Link del documentario intero:
http://www.youtube.com/watch?v=vQAQvQfUOGA
Scheda
Titolo: Piccapane. Un esperimento di socialità, sostenibilità ambientale, di stile di vita radicalmente diverso dalla società dei consumi
Regia: Gianni Donvito
Soggetto e sceneggiatura: Gianluca Ricciato
Montaggio: Gianni Donvito
Voce narrante: Antonio Cesari
Musiche: Ateneriena e Anima Lunae
Durata: 17 min
Ita 2010
Produzione: Ateneriena