Piombo colorato

Testo e musica di Gianluca Ricciato – Registrato presso Mediterraneo, Nardò (Dicembre 2020) – Mix e master: Michael De Benedittis (FATTA STUDIO) – Hanno suonato: Gianluca Ricciato – voce, tastiere; Alfredo Ronzino – chitarre elettriche, basso; Betta Maggi – sax contralto; Luigi Barone – drum machine

Piombo colorato (G. Ricciato)

Leggera come un piombo colorato
Come un effetto collaterale
Delle mie scelte di vita
Mi bevi le lacrime
Mi bevi il dolore
Nella tua bocca acida

Leggera
come frequenze dei subwoofer
Come una musica leggera
Una deliziosa sciccheria
Che non si chiama borghesia

Leggera che passi volando nei sottopassi
E attraversi pareti postindustriali
Copri di latex i rifiuti morali
Copri di fango le cattedrali
Copri di phard i centri sociali

Leggera
che hai dimenticato il mio rifiuto
Per venire a salvarmi la vita
Mi mordi il piacere
Mi mordi il dolore
Nelle tue labbra acide

Leggera e acida, leggera e acida
Ai confini della coscienza
Leggera e acida, leggera e acida
Dopo tutta questa incoscienza
Leggera e acida, leggera e acida
Senza inutili pentimenti
Leggera e acida, leggera e acida
Mescoli i sensi e i sentimenti…

Lockdown Playlist – 50 songs

lockdown music
Immagine tratta da Orme svelate


Quando una insopportabile disciplina è stata sopportata solo la musica ti può salvare. Sparare musica sulla guerra psichica è l’unica metafora che accetteremo, ora e sempre. 50 canzoni per un lockdown scelte in modo arbitrario. O forse un senso ce l’hanno. Dall’Italia al resto del mondo, ma senza pulsioni patriottiche. Sono state la mia colonna sonora di questi mesi.

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Gli affari

lagonight

Nel 2010, dopo l’ennesima collaborazione con una benemerita realtà del terzo settore che non voleva pagarmi il lavoro che le avevo prestato, e sfiancato da anni di collaborazioni di questo tipo, decisi di mandare la famosa lettera dell’avvocato per sollecitare il pagamento.
Era una Ong in forma di cooperativa in questo caso, che partecipava ad un bellissimo progetto internazionale a carattere socio-ambientale, insieme ad altre realtà sicuramente migliori di lei. La suddetta Ong aveva scarso interesse a portare avanti questo progetto – aveva solo interesse per i fondi europei che le sarebbero entrati – per cui durante il lavoro rese la vita impossibile a noi collaboratori/trici precarie che ci facevamo il culo girando l’Italia con passione e mezzi di fortuna, e poi, ciliegina sulla torta, si dimenticò di noi e dei nostri soldi appena finimmo la collaborazione.  Continua a leggere “Gli affari”

L’ultimo anno (15) # Omaggio a Lugano addio

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addio lugano bella

 

Giugno 1996

 

Dieci giorni dopo.

– Passeggiamo?

– Va bene.

– Ti va se andiamo di là?

– Verso la zona ricca?

– Sì, dai… facciamo sempre le solite strade.

– Hai voglia di evadere?

– Smettila!

– Scusa.

– Ma no, anzi, mi fa bene essere presa per culo.

– Se vuoi mi ci metto d’impegno.

– No, è sufficiente così come ti viene… sì, è vero, ho voglia di evadere, avrei proprio voglia di andarmene un po’ a casa dai miei.

– Sono ancora in Svizzera o sono già in Basilicata?

– Sono in Svizzera, vanno giù a fine luglio.

– Ti mancano la Svizzera, le montagne?

– Sì, mi mancano, più delle persone, in fondo non ne ho tante lì, ho più amici giù.

– Sai che ho imparato a sciare da piccolo? Costringevo i miei a portarmi in giro per i monti e le stazioni sciistiche, mi era venuta una strana malattia esotica per cui avevo in testa solo di andare sulla neve.

– Un salentino che scia non si può sentire!

– Prendi poco per culo.

– Ah ecco, adesso fai tu il permaloso.

– Magari è proprio perché noi non abbiamo montagne, la Puglia è l’unica regione italiana che non supera i mille metri, a parte il Gargano dove però non si scia.

– Era invidia per le altre regioni, allora.

– Voglia di evadere.

– Vienimi a trovare.

– In Svizzera o in Basilicata?

– Tutt’e due.

– Ora vediamo… Igor mi ha già detto che mi porta in Piemonte a luglio, vuole farmi conoscere la sua cricca di alcolizzati.

– Ah, vai a trovare Anja!

– Che ne sai tu di Anja?

– La nominate sempre tu e Igor.

– Ma quando mai!

– Sì, invece.

– Va bene, vado a trovare Anja, tu portati Davide in Svizzera allora, o in Basilicata che è anche vicina alla Calabria.

– Così evadiamo insieme.

– Mi si ritorcono contro, le mie battute.

– Già, stai attento.

– Così quando ve ne andate cantate Addio Lugano bella, da bravi compagni.

– Io non la canto per falsa ingenuità, io ci credo.

– Ah, la conosci allora, pensavo che non ti piacesse la musica italiana.

– Certo che la conosco, e conosco anche altre di Ivan Graziani. Continua a leggere “L’ultimo anno (15) # Omaggio a Lugano addio”