L’ultimo anno (21) # Un sabato qualunque

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Moon over Bologna

È sabato sera, nel giro di qualche ora la piazza si riempie di gente di tutte le età, dagli universitari ai cinni del liceo che vengono a scoprire la multicultura cittadina ai giovani lavoratori appena usciti dagli anni dell’autonomia. Tra il crescentone e gli scalini di San Petronio ci sono centinaia di persone, la calura imprigionata nel suolo sembra non dare troppo fastidio visto che sono quasi tutti seduti per terra. Noi arriviamo intorno alle dieci e riconosciamo il punk suonato con le chitarre acustiche dai nostri amici, quello d’epoca dei Clash e quello ecologista dei Crass e quello nuovo dei NOFX passando per gli Skiantos autoctoni e per le canzoni sconosciute dei gruppetti nostrani.
I nostri cervelli presi dallo sballo modificato del vino della mensa ci dipingono la piazza affollata come una tavolozza del Pazienza, e forse c’è qualcosa di vero in questa immagine. Riconosco Davide ad una delle chitarre e Cesare con un tamburello in mano, vedo Igor alle prese con una ragazza punk a me sconosciuta e tra di loro il bottiglione da cinque litri di vino, presumo proveniente da casa nostra. Poco vicino riconosco alcuni ragazzi delle case occupate e più indietro, vicino alla porta della chiesa, mi accorgo che c’è James, il tipo pazzoide che mi somministrò un pompino mesi prima. Dai movimenti loschi credo stia trafficando cartoni lisergici, non so se dalla parte dell’acquirente o del commerciante. Continua a leggere “L’ultimo anno (21) # Un sabato qualunque”