PRECEDENTE
Luglio 1996
È passata una settimana dalla serata all’Onagro e non è successo nulla. La calma irreale ci ha permesso di rimetterci sui libri, abbiamo tutti esami imminenti e anche se sembra impossibile farlo, in casa ci mettiamo tutti a studiare. Il relax accompagnato dalle cicale degli orti ci sembra inverosimile e ne godiamo. Io sono in cucina da solo, seminudo e disteso sul divano con il manuale di Storia Romana appoggiato in grembo e una matita in mano, gli unici strumenti che mi servono veramente in questo momento. Sono alla quarta ora di studio in questa giornata e quando Igor arriva a molestarmi in realtà non aspetto altro. Mi chiede di andarci a fare una birra per strada o al parco di Ingegneria in Porta Saragozza, non ci mette molto a convincermi.
Entriamo nel baretto accanto casa e ordiniamo due Heineken da portare via. Dentro al piccolo locale ci sono solo due persone, che parlano in dialetto bolognese, la signora del bar e un anziano habitué. Mentre la signora ci sta per imbustare le birre, riesco a cogliere al volo l’oggetto della discussione.
«No signora, ce le apra, le beviamo qui!»
«Ah bene!»
Igor è sorpreso, ma gli ordino di sedersi, con la scusa che fa più fresco qui nel bar che fuori. Recalcitra per un po’, ma alla fine si arrende. L’anziano signore non fa una piega alla nostra presenza e continua a parlare. Continua a leggere “L’ultimo anno (18) # Interferenze”