Il lato positivo. Frammenti di storia minima da un concerto di Sergio Caputo

Sì ok è difficile guardare il lato positivo delle cose quando una mattina inizia così, telefonate con segretarie per svolgere mansioni burocratiche impossibili e che non mi dovrebbero competere. Nel mentre in cui con un’estemporanea ispirazione auroresca mi ero messo al piano con le cuffie, e che scena dev’essere stata per Margherita che è entrata in camera per passarmi la telefonata e che mi credeva ancora a letto. Ma l’adrenalina di tutto questo non leva ma si aggiunge a quella per ieri sera e per l’altro ieri sera.

Sono qui, lavoro da casa, magari cose pallose, ma eccola la svolta, posso scrivere. “Come le poesie scritte in mezzo al traffico”. Come tutte le volte in cui l’ossigeno sembra essere finito perché non riesci ad aprire le finestre. La musica che sùtura le ferite, eccola la rimozione positiva che non è rimozione in senso psicoanalitico chiaramente, è sublimazione e addolcimento malinconico, sutùra appunto di cuori quando sono spezzati in due come quello mio dell’altro ieri sera, quello che chiude per sempre il ciclo dei martedì di incoscienza con lei, al posto dell’autocoscienza che di regola dovrei fare il martedì. E ieri non c’era niente che mi potesse consolare, niente che potesse addolcire il cielo grigiotopo sopra di me e dentro di me. Tranne che una cosa, una sola cosa.

Il concerto di Sergio Caputo.

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Del resto chi non ha mai fatto un’orgia


Quella casa iniziò a subire fenomeni di transgenderismo dalla mia entrata. Fino ad allora infatti ci avevano abitato quattro donne, una se ne andava e io le subentravo. Le tre donne che rimanevano, tra parentesi, erano le migliori amiche della ragazza con cui bazzicavo da un annetto, o con cui avevo una relazione complicata come si dice ora, e alla mia frase “mannaggia in casa con le tue amiche mi tocca” davanti a lei e Maruska, era seguita una loro reazione scomposta. Non avevano capito che non era questione di disapprovazione, ma di paura.

Ma comunque la convivenza andò bene, e il fenomeno di transgenderismo inaugurato da me continuò per anni e con diversi avvicendamenti di genere. Anche il sesso e gli amori non mancarono per fortuna, ma non ci furono orge, almeno a quanto ne so io che non potevo sapere sempre cosa succedeva nelle varie camere. Continua a leggere “Del resto chi non ha mai fatto un’orgia”